Consigli per gli acquisti via social

E' un fatto ormai acquisito anche dalle aziende - o almeno dovrebbe esserlo - che la pubblicità tradizionale sta letteralmente franando nel credito che i consumatori le attribuiscono: parallelamente, cresce a ritmi vertiginosi la credibilità del passaparola, e delle raccomandazione P2P che si svolgono grazie e attraverso social media e social network. 

Il fenomeno viene da tempo investigato e monitorato;uno degli ultimi interessanti studi è ad opera di Hotwire, che ha rilasciato un report (scaricabile qui) pieno di interessanti dati e considerazioni.

In questa ricerca, si mettono a confronto i comportamenti d'acquisto dei cittadini europei; si scopre così che i francesi sono i più impermeabili ai suggerimenti che possono trovare online per l'acquisto di prodotti, mentre gli italiani sono i più pronti a dare e ricevere (consigli). In ogni caso, appaiono come i più curiosi. Gli uomini sono i più attivi sulla rete, ma alla fine sono le donne che passano dalla teoria (del consiglio) alla pratica (dell'acquisto).

Secondo altre ricerche (Skywrite) condotte in cinque nazioni europee, i 3/4 degli intervistati ha dichiarato di provare interesse per un prodotto o un servizio, se questo gli è stato consigliato su un social network da un "amico" (reale o virtuale); superfluo dire che a questo proposito, il social network in grado di influenzare maggiormente i comportamenti d'acquisto dei consumatori è Facebook.

Ma perchè i social media stanno diventando così influenti? Per rispondere a questa domanda, secondo Vince Miller, docente di sociologia e studi culturali alla Kent University, bisogna guardare a come la gente si relaziona con i propri amici: non è certo una novità dei nostri giorni il fatto che la gente si fidi più delle raccomandazioni degli amici che dei messaggi diretti delle aziende, così come vengono veicolati dalla pubblicità tradizionale. Ciò che cambia, la vera novità del fenomeno, è la sua estensione geografica. "Molti sociologi oggi sostengono che la società sta diventando sempre più mobile e, come tale, anche le relazioni sociali delle persone stanno diventando molto più dispersive, in termini di geografia. Come risultato, la gente tende a mantenere queste relazioni sempre più attraverso l'uso di tecnologie digitali di comunicazione, come i cellulari, gli sms, e ovviamente l'uso di Internet". 

Morale della storia? laddove sono i consumatori devono esserci anche le aziende. Quelle che riescono a entrare a far parte della conversazione globale che si svolge nei social media trarranno vantaggio per i loro business, tutte le altre finiranno per venire un po' alla volta escluse dai processi d'acquisto.